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FOTO PAOLA ARDUINO

dono: “Questa è una giovane ragazza di Montà d’Alba che, a causa di un grave incidente, l’anno scorso ha perso la vita. I genitori hanno pensato di far scrivere questo libro-testimonianza su di lei affinché la sua memoria non avesse a essere dimenticata. Questa, come altre belle figure di giovani, – proseguì il vescovo - è bene che venga conosciuta e valorizzata. Vedete voi come utilizzare questo valido strumento”. Questo l’invito lanciato dal vescovo Sebastiano. Tra quei sacerdoti ce n’era uno, don Eligio Mantovani, che in quelle parole del vescovo ha sentito una vera e propria chiamata ad impegnarsi in quel nuovo campo: essere di conforto ai genitori che si trovano ad affrontare il lutto di un figlio e, nello stesso tempo, valorizzare le figure di questi giovani. Quell’incontro fu la scintilla che accese quel fuoco che divamperà sempre più. Tornato a casa, contattò Andrea e Romana, i genitori di Paola e da quella telefonata, che sfociò in un successivo incontro, partì la volontà comune di realizzare qualcosa per figli e genitori. Per questo nuovo cammino determinante fu anche la figura di un altro giovane diciottenne di Neive (parrocchia dove don Eligio era stato trasferito da quattro mesi circa), Christian Marsala, nato al Cielo anche lui un mese prima a causa un tumore. Su proposta del sacerdote, i genitori di questi due Angeli si sono incontrati: hanno pianto, hanno condiviso il loro dolore, hanno espresso il desiderio di non “lasciar morire per la seconda volta i loro figli…” e da quella sera nacque il gruppo “Maria Porta del Cielo”. Questa vera Famiglia allargata cammina INsieme, cresce Insieme, lotta Insieme… Offre aiuto e sostegno a tanti genitori provati che ne accolgono l’aiuto e la spiritualità. Chi ci può essere di più idoneo per parlare ad un genitore dal cuore ferito, se non un altro genitore che condivide la stessa croce? Una croce, tuttavia, che in questo cammino viene condivisa, pertanto diventa meno pesante e illuminata dalla Presenza di Gesù risorto. “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti” (Sal 33,19).

 

 

MA CHI È PAOLA ARDUINO?
“La volontà di colui che mi ha mandato è che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno”.  (Gv 6,39)

Paola ha poco più di quindici anni e, come tutte le ragazze della sua età, ha tanti sogni e progetti per il futuro. È alta, slanciata, semplice e curata nel vestire, spigliata e molto estroversa. Ha una carnagione chiara e vellutata, bei capelli castani con sfumature ramate e occhi scuri, penetranti e molto espressivi. Il suo visino pallido fa trasparire la dolcezza che Paola porta dentro e che manifesta anche nella sua voce limpida e rassicurante. Paola ha una sua caratteristica che la distingue in mezzo agli altri: il suo radioso e luminoso sorriso che dona a tutte le persone che incontra. Ama il canto e la musica e da qualche tempo dirige la cantoria dei giovani alla S. Messa, tutte le domeniche. Paola sta frequentando la seconda A del liceo scientifico “L. Cocito” di Alba, nell’indirizzo linguistico.

Il suo sogno è quello di studiare lingue verso le quali si sente particolarmente portata e diventare hostess o interprete per poter viaggiare in tutto il mondo. Impegna al massimo le sue capacità e i risultati sono più che buoni, in classe si sente a suo agio e ha un ottimo rapporto di amicizia con insegnanti e compagni. È desiderata da tutti per la sua gentilezza, per la sua


generosità e per il suo fare piacevole e gioioso. Paola, specialmente negli ultimi anni, ha allargato il suo cerchio di amicizie. Otre ai compagni di scuola, a Montà ha
molti amici e amiche, fa parte di un bel gruppo numeroso e vivace che generalmente si ritrova il sabato sera o la domenica pomeriggio per organizzare feste, pizze e passare insieme ore in allegria. Paola è benvoluta da tutti, ha sempre una battuta scherzosa pronta a calmare i più scatenati. Offre a tutti una “vera” amicizia e, pur essendo molto giovane e spensierata, è tuttavia molto saggia e prudente.

Contemplava l’azzurro del cielo. Amava l’azzurro del mare. Azzurre sono le cornici dei suoi quadri. Azzurro è il colore dominante nel suo studio e nella sua camera. La “password” da lei vergata per entrare nel suo mondo? “ Bisogna essere felici perché la vita è adesso ed è fantastica”.

DATE IMPORTANTI PER PAOLA

BATTESIMO

Paoletta, con grande gioia di tutta la sua giovane famiglia, riceve il battesimo  domenica 30 maggio 1984. Quel giorno la liturgia celebrava la VI domenica di Pasqua. Una domenica inondata di Luce, proprio come fu la vita di Paola. Ecco quale fu la Parola che guidò i suoi primi passi nella fede.

1^ lettura: “E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città” (At 8,6-7).
Paola allora non poteva certo comprendere che sarebbero stati in molti non solo durante, ma soprattutto dopo la sua avventura terrena a essere risanati, invocandola, dalle loro infermità sia fisiche sia spirituali.

2^ lettura: “Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo” ( 1 Pt 15-16).
Il sorriso disarmante di Paola, la trasparenza e luminosità del suo essere, la dolcezza con cui si presenta a chi ha il dono di incontrarla e conoscerla, anche dopo la sua nascita al Cielo, rimarranno viva testimonianza delle certezze che hanno accompagnato la sua breve avventura terrena. Paola ha parlato; Paola parla!

Vangelo: “Non vi lascerò orfani. Io tornerò tra voi. Tra poco il mondo non mi vedrà più. Ma voi, sì, che mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno capirete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi” (Gv 14,18-20).
Paola non ci lascerà soli perché, nel Battesimo, noi viviamo la stessa Vita divina. Ora più che mai, lei ci indica questo assorbimento nella Vita divina, nel Mistero Trinitario che ci fa partecipi della stessa natura divina. Paola, in quel giorno, è entrata nella Vita divina e, ancora oggi, nel mistero della croce accolta e resa feconda, continua a irradiare luce e speranza. Anche attraverso queste righe.

PRIMA COMUNIONE

La domenica 31 maggio 1992, ascensione del Signore, fu un altro giorno ricco di Luce e di intima gioia per la nostra cara Paoletta e per la sua famiglia. Gesù, nel sacramento dell’Eucaristia, per la prima volta entrava nel suo cuore puro. Il suo sguardo scintillante di gioia e la freschezza della sua innocenza hanno attirato non solo gli sguardi di chi gli era vicino; anche gli abitanti del cielo rimasero estasiati alla vista di quello spettacolo. La Parola di Dio di quel giorno così la ammaestrava.

1^ lettura: “Il Risorto, dopo aver dato istruzione agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove apparendo loro per quaranta giorni e parlando del Regno di Dio” ( At 1,2-3)
La nostra Paoletta, in quel giorno di festa, sicuramente inconsapevole di quello che sarebbe poi stato il suo compito specifico, ammaestrata dallo Spirito Santo, accolse anche la possibilità di poter diventare aiuto catechista prima, testimonianza della Risurrezione di Gesù poi. Chi si allena a leggere i segni, sente Paola viva e prodiga di segni di Vita, così è per chi incontra la realtà del dolore, della croce, della morte fisica. “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la Vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54).

2^ lettura: “Possa, il Signore, davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi” ( Ef 1,19).
Paola, e tutti gli altri nostri Angeli, diventeranno capaci di intercedere presso il trono dell’Agnello immacolato, affinché tutti possiamo arrivare alla pienezza di Vita alla quale siamo stati chiamati prima della creazione del mondo. Colui che arriva a entrare nella sala del banchetto nuziale del Cielo e tocca con mano la grandezza della realtà, con ardente desiderio s’impegna perché tutti abbiano la possibilità di condividere quella traboccante gioia; la gioia della Vita eterna.

Vangelo: “Gesù condusse i suoi discepoli fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo” (Lc 24,52-53).
Gesù eucaristia è la caparra del Cielo. Dal momento in cui lo riceviamo nella Comunione, a noi viene dato il dono di diventare Lui, “prende carne” in noi. Il Battesimo ci rende capaci d’infinito. La Comunione diventa sangue divino che scorre nelle nostre vene. È la Vita soprannaturale della Grazia. Da quando Paola è salita ad abitare il posto preparato per lei in Cielo, alza le mani e intercede per tutti coloro che si rivolgono a lei con fiducia.

CRESIMA

La Cresima è il Sacramento che ci rende capaci di testimoniare e annunciare a tutti l’Amore di Dio. È il Sacramento della fortezza di fronte alle inevitabili prove della vita, della Sapienza per entrare nelle profondità di Dio e imparare a discernere le cose della terra da quelle del Cielo, del Timor di Dio che ci educa a coltivare la necessaria famigliarità con le cose dello Spirito. Ci insegna la lingua dell’Amore, la lingua che si parlerà anche in Cielo. Paola riceverà questo Sacramento il 19 aprile 1998, seconda domenica dopo Pasqua, domenica in Albis, dedicata alla Divina Misericordia. Così parlò il Signore risorto in quel giorno.

1^ lettura: “Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo … e andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore” (At 5,12.14).
Mentre Paola riceveva questo Sacramento, mai avrebbe potuto immaginare che da lì a tre anni, lei stessa, grazie alla mediazione di mamma Romana e papà Andrea, sarebbe diventata strumento di grazia e di consolazione per tanti altri genitori visitati dal dolore della dipartita di un loro figlio giovane. Paola fu la scintilla che diede inizio al gruppo Maria Porta del Cielo che, oggi ancora, aiuta a sollevare e a fasciare tanti cuori spezzati dal dolore, ad aprire le menti all’intelligenza delle Scritture. È il miracolo della Vita che sconfigge la morte. Il dono della consolazione che solleva il cuore alle cose del Cielo.

2^ lettura: “Egli (il Risorto), posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi” (Ap 1,17-18). 
Come saranno risuonate in queste parole nell’allora adolescente Paola? Parole che non si fermano alla sola realtà del tempo, del visibile, ma che portano oltre il tempo e spalancano orizzonti infiniti, inimmaginabili alla mente umana? Sicuramente lo Spirito Santo, che forma i cuori alla scuola dell’eterno, insegna le cose di Dio e dilata il cuore alla scoperta dell’incanto di tutto ciò che è soprannaturale, non avrà mancato di fare la Sua parte. E intanto Paola cresce come un fiore di campo.

Vangelo: “Gli altri discepoli dissero a Tommaso: Abbiamo visto il Signore!” (Gv 20,25).
Questa è l’esperienza che Paola farà personalmente il 21 dicembre 1999, quando s’incontrerà faccia a faccia con il Suo Signore, con l’Amico al quale aveva saputo donare la sua giovane vita e dal quale aveva attinto gioia, serenità e tanta voglia di vivere. Ciò che prima era solo visione di fede, da quel giorno in poi, per Paola, diventa esperienza viva, realtà toccata con mano. Ed era talmente abituata a pensare agli altri che, anche dal Cielo, specialmente attraverso il suo gruppo “Maria Porta del Cielo”, insieme ai suoi Amici Angeli, sta realizzando meraviglie suscitando non di rado stupore accompagnato dal grande coraggio di non mollare. Grazie Paola, hai visto il Signore e lo stai facendo vedere a tanti.

SORRIDERE ALLA VITA
“Mi mostrò la Città Santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso a Dio e aveva in sé la gloria di Dio. Splendeva come una perla delle più preziose, come diaspro cristallino”.   (Ap 21,10-11)

La sua chiamata al Cielo arriva inaspettata ed improvvisa. È lunedì 20 dicembre 1999. Per Paola è una giornata intensa come lo è stata tutta la sua vita fino a quel giorno. Durante la mattinata svolge due compiti in classe, il pomeriggio il doposcuola e alla sera il gruppo “giovanissimi”, che deve concludersi con una cena in pizzeria.

Paola esce di casa alle ore 20,00 con il suo gioioso saluto: “Mamma, torno presto!” (queste sono le sue ultime parole).  Per una serie di eventi, mezz’ora dopo, Paola è investita mortalmente a duecento metri da casa. Inutili il prodigarsi del dott. Alessandro Vindigni del 118 di Alba e dei suoi collaboratori, la corsa disperata all’ospedale e inutile il tentativo di strapparla alla morte da parte dei medici del pronto soccorso. Paola, senza riprendere conoscenza, nasce al Cielo nelle prime ore di martedì 21 dicembre: per lei e per noi famigliari incomincia da quel momento una Vita Nuova. Mentre Paoletta, come affettuosamente veniva chiamata, era distesa sull’asfalto, la sua cara mamma Romana, in preghiera, stava partecipando alla Novena di Natale. All’orecchio del suo cuore sensibile stava risuonando la Parola di Dio tratta dal Cantico dei Cantici: Una voce! Il mio diletto!

Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. Somiglia il mio diletto a un capriolo o a un cerbiatto. Eccolo, sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. Ora parla il mio diletto e mi dice: “Alzati, Amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti spandono fragranza.

Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nella fenditura della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro” (Ct 2,8-14). Tutto quello che Romana, in quel momento, stava ascoltando nella fede, la sua cara Paoletta era già pronta per vederlo di persona. Vicino a lei là sull’asfalto freddo, il diletto sussurrava al suo cuore “Alzati, Amica mia, mia bella e vieni”. Il suo “Freccia azzurra”, diretto verso la Gerusalemme Celeste, stava ormai entrando nell’ultima stazione. Tutto era pronto per accogliere Paola degnamente e gli abitanti del Cielo erano in festa per lei!

PERCHÉ È SUCCESSO? PERCHÉ PROPRIO A LEI?
“Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei, finché non entrai nel santuario di Dio e lì compresi” (Sal 72,16-17).

È Paola stessa che vorrebbe rispondere così: “Sono volata in Cielo per tutti voi…”              
Carissimi, sono Paola e vi scrivo, con il candore dei miei quindici anni, il perché sono volata in cielo.
Sono volata in Cielo anche per te, mia carissima, amatissima e stimatissima mamma Romana;
sono volata in Cielo anche per te, mio adorato papà Andrea;
sono volata in Cielo anche per te, mia dolce, cara, purissima sorellina Chiara;
sono volata in Cielo anche per te, mio forte, coraggioso ma tanto tenero fratello Marco;
sono volata in Cielo anche per voi, zii e cugini miei stimatissimi;
sono volata in Cielo anche per voi, sacerdoti, insegnanti e medici che con tanto amore mi avete educata, formata e curata;

sono volata in Cielo soprattutto per voi, giovani amici e amiche mie carissime. Vi volevo e vi voglio tanto bene, fate in modo che la mia breve vita in questo bellissimo mondo terreno non sia stata inutile; desidero che ricordiate, specialmente voi giovani, che la vita è bellissima, io l’amavo tanto, è sublime in tutti i suoi attimi sin dai momenti in cui papà e mamma con il loro amore mi hanno desiderata e generata; sì, perché io ero già Paola Arduino nell’attimo stesso in cui sono stata concepita e lo sarò in eterno.

Vi prego, amate e rispettate la vita sempre, a qualsiasi prezzo, cosicché questo mio fiore reciso si trasformi in un giardino meravigliosamente fiorito.
Grazie a tutti e dal cielo tra gli Angeli, con Gesù e Maria, in comunione con i nonni Caterina e Giuseppe e Antonio e Maria a tutti i miei avi, sarò sempre vicina ad ognuno di voi!
Ciao a tutti!

Paola

 

IL SORRISO DI PAOLA CONTINUA AD INSEGNARCI CHE:

Ogni giorno è da vivere in pienezza! Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio. Dio ci dà una giornata da Lui stesso preparata per noi. Non vi è nulla di troppo e nulla di non abbastanza, nulla di indifferente e nulla di inutile. È un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto.

Noi la guardiamo come una pagina d’agenda, segnata d’una cifra e d’un mese. La trattiamo alla leggera come un foglio di carta.
Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano.

Se anche il mondo dovesse finire domani, non esitare a piantare un seme oggi. La parte più importante nella vita di ognuno di noi sono i piccoli gesti quotidiani di gentilezza e di amore. L’amore parla poco e fa molto. Lavorare per costruire la felicità degli altri è l’unico modo per possederla. Fiorire e portare frutti è impensabile senza rinunce. Amore è saper sorridere, anche nel dolore. Non lasciare che passi un solo giorno senza che si sia levato un raggio di felicità su un cuore triste. Chi nel cammino della vita ha acceso, anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano. In ogni avvenimento passa un sentiero che porta a Dio.

S. TERESA DI CALCUTTA

La Vita è bellezza, ammirala.
La Vita è un’opportunità, coglila.
La Vita è beatitudine, assaporala.
La Vita è un sogno, fanne una realtà.
La Vita è una sfida, affrontala.
La Vita è un dovere, compilo.
La Vita è un gioco, giocalo.
La Vita è preziosa, abbine cura.
La Vita è una ricchezza, conservala.
La Vita è amore, donala.
La Vita è un mistero, scoprilo.
La Vita è promessa, adempila.
La Vita è tristezza, superala.
La Vita è un inno, cantalo.
La Vita è una lotta, accettala.
La Vita è un’avventura, rischiala.
La Vita è felicità, meritala.
La Vita è vita, difendila.

 

TESTIMONIANZE

Il suo volto parla da solo

Paola, il suo volto parla da solo, possa essere un vero e forte messaggio nei valori della vita terrena ed eterna come lei ha testimoniato, con generosità e gioia, per i giovani suoi coetanei ed amici, spesso tentati di sprecare questo dono ineffabile. Prego di tutto cuore invocando da Cristo Risorto tanta luce e forza perché possiate, pur nella sofferenza, sentirvi uniti a Lui come lo è Paola e come lei desidera.

                                                                            Mons. Sebastiano Dho, Vescovo di Alba

 

Il sorriso e lo sguardo pulito

Come uno stop improvviso e violento, Paola ci ha colti in un momento in cui tutto parlava di vita e di gioia per il Natale imminente. Uno “stop” che ha fermato il cammino sempre più veloce e ansioso che sovente brucia le energie e il tempo. Tutti, ma in particolare i giovani, ci siamo fermati a riflettere. Dopo l’emozione profonda, la vita ha ripreso il suo ritmo trascinando ciascuno per la sua strada, con il pericolo di dimenticare le riflessioni e suggestioni ispirate. Non possiamo, e non dobbiamo, permettere che il ritmo delle nostre occupazioni travolga i messaggi che attraverso gli avvenimenti - specialmente se dolorosi – ci vengono inviati. Quel Dio che è Padre e che ci ha chiamati alla vita, che ci ha dato il Suo Figlio (il Crocifisso, che ci dona tutto per amore), ci parla sempre e ci è vicino, anche quando non abbiamo tempo per ascoltarlo. Ci parla anche quando siamo sconvolti e “arrabbiati”. Ogni vita è un messaggio di Amore, ma certe vite lo sono in modo particolare. Dove va la nostra vita? Che senso ha la vita di Paola? Ogni esistenza, anche se ha lasciato questa terra, come una realtà vivente non passa. Ora ricordiamo Paola come un messaggio vivo da meditare, ascoltare, accogliere, per trovare, non importa se con grande fatica e con un lungo cammino, il senso della vita. Paola stava crescendo, si stava formando, stava scoprendo la vita, preparava le scelte profonde che danno il senso alle cose e la gioia di vivere. Ricordo Paola per il sorriso e lo sguardo pulito, per la disponibilità a dare quanto poteva in mezzo agli altri e per gli altri. La ricordo per il senso di responsabilità dimostrato in particolare nel preparare il coro dei ragazzi; per quel fare che annunciava una spiccata personalità unita alla dolcezza; per la partecipazione ai gruppi parrocchiali. Stava crescendo anche nell’esperienza dello spirito.  Cara Paola, a noi la tua vita appare come quella di un albero carico di fiori bruscamente divelto. Per noi è difficile andare oltre. Ma sappiamo che nel progetto del Padre quelle che a noi paiono disgrazie incomprensibili e inaccettabili sono componenti insostituibili di quel mistero di salvezza che in Cristo trova l’origine e il traguardo della vita. Cara Paola, ti ricordiamo con riconoscenza e con la speranza sicura che tu hai raggiunto la pienezza della vita. Ottieni dal Signore Gesù per i tuoi famigliari la forza della fede e della speranza, per tutti e in particolare per i giovani di raccogliere il testimone che tu ci hai lasciato, per guardare avanti e cercare il senso della vita nel cammino verso il traguardo della pienezza che tu hai raggiunto.

                                                                                    Il suo parroco don Pino Donato

AVANTI

 

 

 


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